domenica 16 ottobre 2022

ERACLITO
 
 "Noi scendiamo e non scendiamo nello stesso fiume, noi stessi siamo e non siamo"


La riflessione di Eraclito, tra il VI e il V secolo a.C., può essere ricondotte alla tradizione cosmologica della scuola di Mileto.
Della sua opera (probabilmente intitolata "intorno alla natura") ci restano solo frammenti, per questo gli diedero l'appellativo di "oscuro".
Il messaggio che ci ha lasciato questo pensatore si possono sintetizzare in due nuclei tematici:

• IL FLUSSO UNIVERSALE 
• IL LÓGOS E LA LEGGE DEI CONTRARI

Il flusso universale si basa sulla constatazione che nel mondo non c'è nulla che sia in uno stato di quiete, tutto è costantemente in movimento.
Tale condizione riguarda anche l'uomo; secondo Eraclito non è possibile, ad esempio, bagnarsi due volte nello stesso fiume, perché la nostra identità è qualcosa che scorre.
La sostanza che per Eraclito simboleggia tale universo in continua trasformazione è il FUOCO, elemento mutevole e distruttore.

L'universo si presenta come CONFLITTO INCESSANTE TRA ELEMENTI CONTRARI, che si alternano continuamente e si presentano come INSCINDIBILI e COMPLEMENTARI.
Per Eraclito, tale dipendenza e inscindibilità dei contrari è la legge fondamentale dell'universo e lo indica con il termine LÓGOS ("ragione"); un concetto che viene introdotto nel linguaggio filosofico per indicarne il principio intelligente.



PARMENIDE

"L'essere è ingenerato e imperituro; infatti è un intero nel suo insieme immobile e senza fine"
Vissuto a Elea, crebbe in un ambiente culturale e intellettuale aristocratico.
Scrisse un poema in versi intitolato "SULLA NATURA", di cui restano il proemio(integralmente) e vari frammenti delle altre sue parti dedicate alla verità è all'opinione.
La distinzione tra prosa filosofica e poesia non era così marcata, infatti i primi filosofi trovavano nei grandi miti elaborati da poeti un immenso repertorio di IMMAGINI e IDEE, che essi riprendevano rendendole razionali.
Il messaggio di Parmenide, espresso in modo oscuro è difficile, è: l'ESSERE è, e non può non essere, mente il NON ESSERE non è e non può essere pensato.



ZENONE

Discepolo di Parmenide.
 cercò di dimostrare cosa sarebbe accaduto in una serie di contraddizioni logiche.
Confutò la tesi del movimento è quella dell'essere delle cose.
Egli trova assurdo chi ammette che la realtà è mutevole.
Al fine di mostrare tutte le conseguenze paradossali, ammette in ipotesi le tesi contrastanti alle sue.











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