giovedì 29 settembre 2022

Origine del mondo e della realtà che ci circonda

I PRIMI FILOSOFI, AFFASCINATI DAI FENOMENI NATURALI, CERCANO UNA RISPOSTA RAZIONALE:

1. Qual è l'origine del mondo?

2. Come si spiega la vita sulla terra?

3. Perché le cose sonno come sono e accadono come accadono?

La prima riflessione filosofica di sviluppa nella Ionia intorno al 7°-6° secolo a.C. grazie a Talete, Anassimandro e Anassimene. (Tutti e tre di Mileto, ricca ed importante città di quel tempo).

Possedevano fondamentali conoscenze di carattere tecnico-scientifico, ricevute dai sapienti della Media e della Babilonia.

Essi sono dunque i primi agrimensori, geografi e tecnici dell'Occidente; ma a loro va sopratutto riconosciuto il merito per aver individuato una causa è un principio originario da cui tutte le cose derivano.

L'Arché rappresenta la materia di cui sono fatte le cose, la forza che le ha generate, la legge divina ed eterna che le governa e le rende intelligibili all'uomo.



TALETE: L'ACQUA COME PRINCIPIO ORIGINARIO

A quell'epoca girava un'immagine negativa riguardo la filosofia, che circolava tra le persone semplici e poco colte.

Talete però non era affatto come veniva rappresentato come filosofo; sapeva sfruttare le conoscenze meteorologiche per arricchirsi 

Egli agì anche come uomo politico, spingendo i Greci della Ionia a unirsi a uno stato federativo con capitale Teo e, in qualità di matematico e fisico, scoprì diversi teoremi di geometria e le proprietà del magnete

Egli pensava che IL PRINCIPIO PRIMORDIALE fosse L'ACQUA, sulla base dell'osservazione che ogni cosa vivente sia intrisa di questa sostanza.

Una descrizione verosimile a quella di Talete: all'inizio esisteva solo il grande oceano, da cui si è sviluppata la vita, successivamente si sono originati la terra e i corpi celesti.

Il mondo pertanto è come un disco piatto che fluttua sulle acque del mare.

Queste idee non si discostano molto dai miti degli altri popoli mediterranei.


ANASSIMANDRO: L'ÁPEIRON CONE FONDAMENTO DEL REALE

La filosofia approfondisce la sua diversità dai miti cosmogonici.

Egli uso per primo il termine arché è individuò la sostanza primordiale in un principio indeterminato detto ÁPEIRON, la parola significa "senza confini".

Per lui doveva essere in una sostanza indistinta.

Egli si pone anche il problema del modo in cui le cose derivano dalla sostanza primordiale; egli ritiene si tratti di un PROCESSO DI SEPARAZIONE E DIFFERENZIAZIONE governato da una LEGGE NECESSARIA, chiamata DIKE (la giustizia).

Egli ritiene ci sia un movimento rotatorio, in virtù del quale i contrari si sviluppano e si generano infiniti mondi destinati a dissolversi e a ricomporsi.


ANASSIMENE: L'ARIA COME PRINCPIO DELLE COSE

(586-525 a.C) 

Egli identifica il principio primordiale con l'aria, paragonando la vita dell'universo a quella dell'uomo, attribuendo i caratteri dell'INFINITÀ e del MOVIMENTO INCESSANTE al principio.

La trasformazione è generazione delle cose è spiegata attraverso i processi di CONDENSAZIONE e RAREFAZIONE.





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