ARISTOTELE
Per Aristotele il mondo è costituito da una grande varietà di enti, i quali sono accumunati dal fatto di possedere l'essere.
Quest'ultimo possiede multeplici significati e aspetti.
I modi fondamentali di darsi dell'essere, le classi delle sue qualità più generali.
Un ente presenta le seguenti categorie:
1. La sostanza (uomo, cavallo, fiore)
2. La qualità (bianco, dolce, buono)
3. La quantità (2m, 90kg)
4. La relazione (maggiore o minore, piuù o meno)
5. Il luogo (terra, mare, determinata strada)
6. Il tempo (ieri, oggi)
7. (L'agire (brucia, taglia)
8. Il patire (è bruciato, è tagliato)
9. Lo stato (armato, vestito)
10. La situazione (coricato, seduto)
Però solo la categoria della sostanza rappresenta l'essere dell'ente vero e proprio; le altre costituisono i suoi vari modi di essere.
La domanda centrale della Metafidica è che cos'è la sostanza?
La risposta è inanzitutto l'individuo concreto; "il questo qui", ovvero sostanze prime, in quanto esistono in modo autonomo e fungono soltanto da soggetti.
Esse posssono esser considerate sotto duplice prospettiva:
ONTOLOGICO, ovvero le sostanze sono oggetti reali cui ineriscono le varie proprietà (i modi di essere della sostanza).
LOGICO, ovverole sostanze sono i soggetti logici i quali, nel progetto conoscitivo, reggono i vari predicati (i modi in cui si predica l'essere della sostanza).
Aristotele riconosce anche le sostanze seconde, ovvero i concetti universali (es. la specie, i generi), i quali non possono esistere indipendentemente dagli indivui concreti.
Dunque, l'essere non coincide con il mondo delle idee (pensiero platonico).
Egli introduce, inoltre, i concetti di forma e materia.
LA FORMA, come la natura intima di una cosa, la sua essenza o struttura immanente e necessaria.
LA MATERIA, come l'elemento materiale che viene plasmato dalla forma, il materiale indetrminato che solo grazie alla forme assume una conformazione particolare.
Proprio grazie all'introduzione della forma e della materia, egli riesce a dare risposta al problema del divenire.
Egli afferma che non avviene un passaggio dall'essere al non essere, ma un passaggio da un tipo di essere a un altro, e quindi la trasformazione interna dell'essere.
Si tratta di un passaggio dall'essere in POTENZA della materia e quello in ATTO della forma.
L'atto precede sempre la potenza!!
LA FISICA, per Aristotele fa parte delle scienze teoretiche che rappresentavano il vertice a cui può giungere la conoscenza degli uomini.
La fisica aristotelica è qualitativa, in quanto tiene conto esclusivamente delle proprietà essenziali di ogni sostanza e stabilisce una differenza qualitativa tra gli elementi.
LA TEORIA DELLE QUATTRO CAUSE:
Si occupa di sostanze che mutano, ed è pertanto una teoria del movimento.
Egli giunge a elaborare una spiegazione dei fenomeni, riconoscendo 4 tipi di cause:
1. CAUSA MATERIALE: la materia di cui una cosa è fatta
2. CAUSA FORMALE: la forma, ciò che fa si che sia una cosa e non un'altra.
3. CAUSA EFFICIENTE: la forza che genera un mutamento
4. CAUSA FINALE: lo scopo per cui quel processo avviene
IL COSMO, per Aristotele, è COMPATTO e ORDINATO e ha al proprio centro la terra.
L'universo aristotelico prsenta un dualismo tra mondo terrestre e mondo celeste.
il mondo celeste è composto di etere, una sostanza ingenerata e incorruttibile e che si muove solo in circolare senza inizio e senza fine.
Il mondo terrestre è composto dai 4 elementi fondamentali, soggetto al movimento locale rettilineo ed è passibile di generazione e corruzione.
Possiamo dire in sintesi che, visto dall'esterno, l'universo aristotelico ci apparirebbe come un grande macchina, perfettamente sferica, ordinata e ruotante in modo circolare, suddivisa in due parti:
la prima, quella interna della Terra, in cui le cose si succedono con un processo di generazione e corruzione; la seconda, quella esterna, formata da sostanze esterne e indistruttibili, dove non si da' ne generazione, ne corruzione, ma soltanto il moto perpetuo circolare.
La vita dell'universo è scandita dal tempo.
LA CONCEZIONE DI DIO, per Aristotele, è una sostanza immutabile ed eterna che causa il movimento dell'universo.
Egli è il principio supremo dell'universo, il culmine logico a cui fa capo la macchina cosmica elaborata dal filosofo e la spiegazione ultima del movimento e del cambiamento; quest'ultimi avvengono grazie alla rappresentazione di Dio del fine, l'oggetto di amore e di desiderio.
LA TRATTAZIONE DELL'ANIMA
Essa è il principio della vita immanente nelle cose animate ed è strettamente legato al corpo di cui rappresenta la causa formale, efficiente e finale; attualizza il corpo rendendolo vivente.
Aristotele riconosce 3 funzioni dell'anima:
1. funzione vegetativa, propria di tutti gli esseri viventi e implica il loro nutrirsi, crescere, riprodursi e perire.
2. funzione sensitiva, propria degli animali e dell'uomo i quali provano sensazioni e desideri.
3. funzione intellettiva, propria esclusivamente degli uomini, i quali possono pensare, ragionare e dirigere altre forme di vita.
Per Aristotele tutta la conooscenza nasce dai sensi, tuttavia la mente dell'uomo non è del tutta passiva, ma è anche attiva.
La mente, infatti, attualizza e da' forma alle confuse sembianze che la facoltà immaginativa le presenta; essa giudica e discerne.
Secondo il filosofo, il processo conoscitivo si svolge attraverso 3 stadi tra loro strettamente congiunti:
1. la conoscenza sensibile, che deriva dai 5 sensi
2. l'immaginazione, che produce le immagini o riproduzioni mentali; autonome rispetto alle cose sensibili.
3. la conoscenza intellettiva, che agisce sulle immagini, estraendo da esse la forma intelligbile, ovvero il concetto universale.
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