giovedì 29 settembre 2022

FILOSOFIA: domande



Pagina 11    ("per l'interrogazione")

 1. La riflessione dei filosofi ionici si concentra principalmente sul principio unificatore dei fenomeni o archè.

2. L'archè rappresenta l'elemento di origine del tutto, la forza generatrice, la materia delle cose e la legge divina ed eterna che la governa e la rende intelligibili all'uomo.

3. Talete  formula l'ipotesi che l'acqua sia l'origine di tutte le cose dato che ogni cosa vivente sia intrisa di questa sostanza.


Pagina 12   ("Per l'interrogazione")

1. L'ápeiron è un principio indeterminato poichè Anassimandro ritiene che il principio da cui derivano tutte le cose non possa identificarsi con niente, ma debba essere indistinta.

2. Egli ritiene che si tratti un processo di separazione e differenziazione governato da una legge necessaria, chiamata Dike (giustizia).

Egli pensa che ci sia un movimento rotatorio dove i diversi contrari si sviluppano. (Caldo/freddo, secco/umido...)

3. Secondo Anassimene l'aria è il primo principio dell'universo poichè paragonò la vita dell'universo a quella dell'uomo.

L'aria è la forza che anima il mondo è il principio di ogni mutamento 


Pagina 14 ("esercizi sul testo")

1. Ciò che accumuna la ricerca dei primi filosofi è che la vita di è sviluppata inizialmente in ambiente acquatico per poi estendersi sulla terraferma.

2. Talete suppose che l'unico fosse il principio delle cose dal fatto che i semi di tutte le cose hanno natura umida.

3. Le caratteristiche che distinguono una sostanza da una cosa sono: la temperatura di fusione, la temperatura di ebollizione, la densità, la solubilità in un solvente.


Pagina 15 ("esercizi sul testo")

1. Le caratteristiche del principio, secondo Anassimandro, sono: è uno, in movimento ed infinito.

2. Esso non puó essere uno degli elementi naturali in quanto illogico, in quanto prenderesti un principio mutabile per rappresentarne uno immutabile.


Pagina 22  ("per l'interrogazione")

1. Le dottrine orfiche riprese dai pitagorici sono:

    • la dottrina dell'anima

    • la dottrina del numero

2. Nella visione pitagorica si può cogliere un nesso tra la teoria dell'anima e la dottrina del numero, in quanto

3. Nella prospettiva pitagorica è possibile sostenere che i numeri rappresentano gli elementi costitutivi delle cose, poiché se contempliamo la volta celeste non possiamo fare a meno di restare ammirati dal moto regolare e ordinato degli astri.

Intuizione fondamentale nel quale la natura può essere ricondotta a un ordine misurabile, dunque è possibile rappresentarla in modo oggettivo. 


Pagina 42 ("per l'interrogazione")

1. Le due principali tesi confutate da Zenone sono:

  • la pluralità dell'essere e delle cose 

  • il movimento 

2. La riduzione dell'assurdo va contro all'ipotesi dell'avversario, al fine di mostrarne tutte le conseguenze paradossali. 


Pagina 96

1. Per Pitagora l'uomo è la misura delle cose poiché soggettivo e valuta le cose dando pertinenza.

2. L'insegnamento del sofista aveva come fine la "sapienza", rendendo gli uomini abili nelle faccende e adatti a vivere assieme.

3. Il protagora è un dialogo dedicato alle virtù, che dimostra l'inconsistenza dalla prassi educativa dei sofisti.


Pagina 99 ("per l'interrogazione")

1. Il linguaggio assume una particolare rilevanza, poiché viene considerata una forza che permette di influenzare le persone.

2. 

3. Gorgia sostiene che Elena sia innocente poiché ella può aver agito per volere degli Dei, sotto pressione di violenza fisica poiché persuasa da Paride è vinta dall'amore per lui.



1. Menone propone un espone il paradosso della ricerca e conoscenza.

Espone un argomento di matrice eristica, che ha lo scopo di prevalere sull'avversario.

Sostenendo che la ricerca è impossibile se si ignora l'oggetto della ricerca, in quanto se incontrassimo questo oggetto non sapremmo riconoscerlo.

2. Socrate,  risponde che se dovessimo prenderlo alla lettera, sarebbe impossibile ricercare ciò che non conosciamo.

4. Anamnesi = l'atto supremo di conoscere 

Operoso = che richiede molto lavoro


Rispondenza tra la struttura delle'essere e la sua rappresentazione nel linguaggio scientifico.


4. Utilizzare la scrittura significa attribuire un oggetto il ruolo di supplemento dell'anima e quindi assottigliare la distanza tra mondo sovrasensibile (anima) e sensibile (oggetto).

5. La diffidenza platonica verso la scrittura, poiché finge di ricreare ciò che può essere solo al suo intenrno.

Privilegia il dialogo perché per lui fare filosofia significa ricercare e nel dialogo si trova un contatto anche con gli altri e si riesce a liberarli dalla presunzione di sapere.



Pagina 229 

1) Aristotele stabilisce una relazione molto stretta tra le varie articolazioni del sapere e della realtà delle cose.

Per il filosofo c'è una rigorosa corrispondenza tra la struttura dell'essere e la sua rappresentazione in termini scientifici.

Ciò significa che le conoscenze rinviano alle cose e che il sapere riflette e sintetizza l'ordine razionale delle cose.


2) L'essere in quanto essere viene definita da Aristotele "filosofia prima", in quanto il suo oggetto precede ed è la condizione di ogni altra realtà.


3) L'esperienza della permanenza e del mutamento 


4) La felicità viene raggiunta, dall'uomo, 


5) La funzione delle arti è quella di  realizzare un prodotto che avrà una vita autonoma rispetto al soggetto che lo produce; questa è chiamata scienza produttiva e si proietta su oggetti non necessari, ma possibili, in quanto libera creazioni dell'uomo.

Essa costituisce un mondo di parole, segni, gesti che si tramandano ai posteri; consegnandosi alla storia e alla tradizione della civiltà umana.


6) 

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