sabato 27 maggio 2023

 ARISTOTELE




METAFISICA= scienza che si occupa delle caretteristiche universali dell'essere.

Aristotele ribalta la posizione platonica: Platone individuò nelle idee la causa delle cose, cioè la loro "essenza necessaria", ma ponendo tali principi al di fuori degli oggetti ne rese incomprensibile il rapporto con la realtà.

Per lui le idee e forme rappresentano la struttura essenziale delle cose stesse, ovvero ciò che fa si che siano quello che sono.

Egli individua le SOSTANZE INDIVIDUALI come chiave del proprio sistema, rivalutando ogni singolo ente particolare.

Il punto di partenza della sua ricerca inizia proprio dalla dottrina di Platone, ovvero dagli oggetti che percepiamo attraverso i sensi e acui attribuiamo un nome e un significato. (es. un cane, un gatto, un tavolo...).


La rivalutazione della sensibilità.
La mente sarebbe vuoti, qualora i sensi non le fornissero la prima immagine delle cose.

Aristotele si domanda se è possibile dare una spiegazione alle cose che per natura sono variabili, mutevoli, periture e soggette al cambiamento.

Per Aristotele il mondo è costituito da una grande varietà di enti, i quali sono accumunati dal fatto di possedere l'essere.

Quest'ultimo possiede multeplici significati e aspetti.

I modi fondamentali di darsi dell'essere, le classi delle sue qualità più generali.


Un ente presenta le seguenti categorie:

1. La sostanza (uomo, cavallo, fiore)

2. La qualità (bianco, dolce, buono)

3. La quantità (2m, 90kg)

4. La relazione (maggiore o minore, piuù o meno)

5. Il luogo (terra, mare, determinata strada)

6. Il tempo (ieri, oggi)

7. (L'agire (brucia, taglia)

8. Il patire (è bruciato, è tagliato)

9. Lo stato (armato, vestito)

10. La situazione (coricato, seduto)


Però solo la categoria della sostanza rappresenta l'essere dell'ente vero e proprio; le altre costituisono i suoi vari modi di essere.


La domanda centrale della Metafidica è che cos'è la sostanza?

La risposta è inanzitutto l'individuo concreto; "il questo qui", ovvero sostanze prime, in quanto esistono in modo autonomo e fungono soltanto da soggetti.

Esse posssono esser considerate sotto duplice prospettiva:

ONTOLOGICO, ovvero le sostanze sono oggetti reali cui ineriscono le varie proprietà (i modi di essere della sostanza).

LOGICO, ovverole sostanze sono i soggetti logici i quali, nel progetto conoscitivo, reggono i vari predicati (i modi in cui si predica l'essere della sostanza).


Aristotele riconosce anche le sostanze seconde, ovvero i concetti universali (es. la specie, i generi), i quali non possono esistere indipendentemente dagli indivui concreti.

Dunque, l'essere non coincide con il mondo delle idee (pensiero platonico).


Egli introduce, inoltre, i concetti di forma e materia.

LA FORMA, come la natura intima di una cosa, la sua essenza o struttura immanente e necessaria.

LA MATERIA, come l'elemento materiale che viene plasmato dalla forma, il materiale indetrminato che solo grazie alla forme assume una conformazione particolare.


Proprio grazie all'introduzione della forma e della materia, egli riesce a dare risposta al problema del divenire.

Egli afferma che non avviene un passaggio dall'essere al non essere, ma un passaggio da un tipo di essere a un altro, e quindi la trasformazione interna dell'essere.

Si tratta di un passaggio dall'essere in POTENZA della materia e quello in ATTO della forma.

L'atto precede sempre la potenza!!


LA FISICA, per Aristotele fa parte delle scienze teoretiche che rappresentavano il vertice a cui può giungere la conoscenza degli uomini.

La fisica aristotelica è qualitativa, in quanto tiene conto esclusivamente delle proprietà essenziali di ogni sostanza e stabilisce una differenza qualitativa tra gli elementi.

LA TEORIA DELLE QUATTRO CAUSE:

Si occupa di sostanze che mutano, ed è pertanto una teoria del movimento.

Egli giunge a elaborare una spiegazione dei fenomeni, riconoscendo 4 tipi di cause:

1. CAUSA MATERIALE: la materia di cui una cosa è fatta

2. CAUSA FORMALE: la forma, ciò che fa si che sia una cosa e non un'altra.

3. CAUSA EFFICIENTE: la forza che genera un mutamento

4. CAUSA FINALE: lo scopo per cui quel processo avviene



IL COSMO, per Aristotele, è COMPATTO e ORDINATO e ha al proprio centro la terra.

L'universo aristotelico prsenta un dualismo tra mondo terrestre e mondo celeste.

il mondo celeste è composto di etere, una sostanza ingenerata e incorruttibile e che si muove solo in circolare senza inizio e senza fine.

Il mondo terrestre è composto dai 4 elementi fondamentali, soggetto al movimento locale rettilineo ed è passibile di generazione e corruzione.

Possiamo dire in sintesi che, visto dall'esterno, l'universo aristotelico ci apparirebbe come un grande macchina, perfettamente sferica, ordinata e ruotante in modo circolare, suddivisa in due parti:

la prima, quella interna della Terra, in cui le cose si succedono con un processo di generazione e corruzione; la seconda, quella esterna, formata da sostanze esterne e indistruttibili, dove non si da' ne generazione, ne corruzione, ma soltanto il moto perpetuo circolare.

La vita dell'universo è scandita dal tempo.


LA CONCEZIONE DI DIO, per Aristotele, è una sostanza immutabile ed eterna che causa il movimento dell'universo.

Egli è il principio supremo dell'universo, il culmine logico a cui fa capo la macchina cosmica elaborata dal filosofo e la spiegazione ultima del movimento e del cambiamento; quest'ultimi avvengono grazie alla rappresentazione di Dio del fine, l'oggetto di amore e di desiderio.


LA TRATTAZIONE DELL'ANIMA

Essa è il principio della vita immanente nelle cose animate ed è strettamente legato al corpo di cui rappresenta la causa formale, efficiente e finale; attualizza il corpo rendendolo vivente.

Aristotele riconosce 3 funzioni dell'anima:

1. funzione vegetativa, propria di tutti gli esseri viventi e implica il loro nutrirsi, crescere, riprodursi e perire.

2. funzione sensitiva, propria degli animali e dell'uomo i quali provano sensazioni e desideri.

3. funzione intellettiva, propria esclusivamente degli uomini, i quali possono pensare, ragionare e dirigere altre forme di vita.


Per Aristotele tutta la conooscenza nasce dai sensi, tuttavia la mente dell'uomo non è del tutta passiva, ma è anche attiva.

La mente, infatti, attualizza e da' forma alle confuse sembianze che la facoltà immaginativa le presenta; essa giudica e discerne.

Secondo il filosofo, il processo conoscitivo si svolge attraverso 3 stadi tra loro strettamente congiunti:

1. la conoscenza sensibile, che deriva dai 5 sensi

2. l'immaginazione, che produce le immagini o riproduzioni mentali; autonome rispetto alle cose sensibili.

3. la conoscenza intellettiva, che agisce sulle immagini, estraendo da esse la forma intelligbile, ovvero il concetto universale.




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